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walkinblue
mercoledì 26 settembre 2012
sabato 15 settembre 2012
Sta tornando. Lo sento.
Accettare l'emancipazione emozionale
è qualcosa di difficilissimo.
Tocco me e sento
la durezza di alcune parti
la mollezza di altre.
Un balletto di intenzioni
che spesso non tengono il tempo.
Io mi chiedo ogni forza.
Pretendo da me ogni risolutezza.
In un momento imprecisato
anche quando tutto sembra calmo
inizio battaglie estenuanti.
Tra me e tutto. Tra me e basta.
Lo spazio che occupa il mio corpo sta cambiando
l'appartenenza è più di quanto mi aspettassi.
E' fallace ogni razionalità...
Reflussi emotivi.
Rantoli di piacere.
Stammi addosso e aspetta insieme a me
che tutto trabocchi di nuovo.
Accettare l'emancipazione emozionale
è qualcosa di difficilissimo.
Tocco me e sento
la durezza di alcune parti
la mollezza di altre.
Un balletto di intenzioni
che spesso non tengono il tempo.
Io mi chiedo ogni forza.
Pretendo da me ogni risolutezza.
In un momento imprecisato
anche quando tutto sembra calmo
inizio battaglie estenuanti.
Tra me e tutto. Tra me e basta.
Lo spazio che occupa il mio corpo sta cambiando
l'appartenenza è più di quanto mi aspettassi.
E' fallace ogni razionalità...
Reflussi emotivi.
Rantoli di piacere.
Stammi addosso e aspetta insieme a me
che tutto trabocchi di nuovo.
mercoledì 12 settembre 2012
sabato 8 settembre 2012
Mi
chiedo quanto non sia nutrire masochismi, le mie scelte mi lasciano
impotente/mi circondo di cose sospese, quelle cose che danno un tanto e poi
basta/io che spesso ho la lingua gonfia di bisogni e resto a morire di
fame/insensatamente melodrammatica/”amore ossimoroso”/solo per me nella
continua ricerca di giustificazioni/chi pensa a chi?/chi pensa a me?/”fai finta
di non conoscermi la prossima volta”/le offese che restano a sporcarmi e
puzzano/la ragazza di tutte le cose sospese/pietà e pietoso/una mattonella
manca/corsa interrotta nella forma/imperfezione e vuoto/vuoto necessario a
rigenerare/la ragazza dituttelecosesospese/ Un uccello viola che viene a
beccarle le tempie/poi una luce forte che le si sistema tra gli occhi/e anche
la paura di perdere/lacrime come piante rampicanti che coprono tutto/tu sorella
mia capace di calmarmi/sentimi e accoglimi/un rifugio che prende fuoco/la
certezza di non essere abbastanza/la sicurezza che nessuno è abbastanza per
nessuno/vederti così mi avvelena gli occhi/desidero per me ogni unicità/una
casa troppo zitta/la sua vita sempre più sola/io che non so salvarla/da piccola
stavo stretta/ora donna incapace/vederti così mi fa tremare/per questo so solo
gridare e mai accogliere/capiscimi.
domenica 2 settembre 2012
venerdì 31 agosto 2012
Continuamente,
ovunque io sia e con chiunque io sia... continuamente mi capita di tanto in
tanto di andare altrove col pensiero. E’ un vizio che esiste in me da sempre,
inevitabile come quei gesti ripetuti che ti fanno quello che sei. Senza pretesa
alcuna. Allora succede che dentro agli occhi della faccia che mi parla immagino
qualcosa di mio che mi resta a bucare la fronte per un sacco di tempo... metto
lo smalto e poggio i piedi bollenti sul pavimento. Mi fermo. In queste mie
giornate ho nostalgia degli odori invernali, anche questa è una cosa che mi
succede sempre/ad un certo punto/mi aspetto che qualcosa cambi. Sull’autobus mi
guardo intorno e sorrido senza un perché, così nell’attimo che subito segue una
bimbetta mi fa ciao con la manina e a me sembra che nulla possa essere meglio
di così. Ogni mio stare è più di sempre. Esattamente come lo voglio o
semplicemente come posso. Mancherà l’esclusività a cui mi ero inevitabilmente
abituata. Forse ci concluderà diversi o forse ci finirà semplicemente, un po’
ci penso ma so che inevitabilmente accade. Come mille altre verità che non
hanno bisogno di me e di tutto il resto. Scoprire che l’amore spesso non si
ritrova nell’amarsi così come i biscotti ai cereali proprio non mi piacciono.
sabato 18 agosto 2012
Emotività fallace.
Il tempo sistema. Sposta le cose e le persone.
Riordina. Ci libera/eventualmente.
Un po' di vento mi soffia
sono strane le emozioni/nella distanza si diffondono.
Poi improvvisamente come se evaporasse
/eppure ti sembrava che mai sarebbe stato meno.
Si stacca con naturalezza
scola verso il basso.
Intorno le vite di tutti
la mia nel mezzo
senza alcuna schiavitù
involontaria.
Il tempo sistema. Sposta le cose e le persone.
Riordina. Ci libera/eventualmente.
Un po' di vento mi soffia
sono strane le emozioni/nella distanza si diffondono.
Poi improvvisamente come se evaporasse
/eppure ti sembrava che mai sarebbe stato meno.
Si stacca con naturalezza
scola verso il basso.
Intorno le vite di tutti
la mia nel mezzo
senza alcuna schiavitù
involontaria.
sabato 4 agosto 2012
Vado
a prendere e lasciare
ad affondare le mani
a slegarmi la mente
a naufragare ogni aspettativa
a ripassarmi i sogni e tutti i bisogni
ad ispirarmi di odori
a bagnare ogni mia intimità
ad asciugarmi di sole
ad assaporare la mancanza
ad ingoiare l'attesa
ad immaginare storie
a desiderare ancora di più
a pensarti senza smettere di pensarmi
...
vado/vera come solo posso
e sul fondo degli occhi
al ritorno
un qualsiasi orizzonte.
martedì 31 luglio 2012
Cromosomi
suoi dentro me, eppure distanze abissali volute dagli eventi, da lui e da me,
poi ad un certo punto/immagino. Cercare in quegli occhi e non riconoscere alcun
posto in cui sistemarsi e sentirsi solo naturalmente dentro al suo nucleo. La
stessa natura che ti fa padre e madre a prescindere, anche se padre e madre non
lo sei stato mai. La stessa natura che istintivamente ti fa figlia. Guardarlo
così com’è ora e commuoverti per tanta solitudine, vederlo più vecchio e più
sfatto arrancare ancora nel suo concettualizzare rumoroso. Penso al padre di un
eventuale figlio, che forse non avrò mai, e vibro fino al ventre. Mi interrogo su
questa vita e mi accendo ancora una sigaretta. Mentre fumo penso/penso a tutto
mischiandolo... è antitetica al concetto di relazione l’imposizione di vincoli
e limitazioni. Due persone stanno e basta, si scambiano per quello che sono e
in quello scambio si prende e si da, si cresce e si muta, si sceglie o ci si
ferma. Eventualmente. Fluendo come la cosa più normale che esista. La relazione
altra da noi eppure nostra ...poi arrivo a ragionare sull’essere donna, pronta
ad accettare ogni bambino troppo cresciuto. Che tanto quello che fanno non lo
fanno altro che per incapacità e spesso pigrizia, nulla di troppo personale/nulla
contro nessuno/spesso contro loro stessi. Superficiali come certi loro orgasmi e di azioni involontarie come certe loro erezioni. Spengo la sigaretta respiro lungo, io sono nata
donna.
giovedì 26 luglio 2012
Poi mettici che mi si secca la pelle
e ci stanno tutte quelle cose che proprio non riesco ad evitare.
Quelle cose e quei rumori e quegl'umori e/
un morso dietro al collo.
Tutto quello che corre in quella direzione
io che tento di restare indietro/inutilmente.
Un lampo di bianco viene a schiaffeggiarmi
e io costretta mi piego verso terra.
C'è una bocca che ti si appiccica alla bocca.
C'è una gallina vecchia che non fa affatto buon brodo.
Tutte le promesse di unicità
/si frantumano
sui muri delle case e dentro ai fiori dei balconi
e sui denti che si stringono e nelle mani che sudano
/si sciolgono
nel bollore di questo inevitabile momento
ricordandomi quanto sia triste ogni infertilità.
e ci stanno tutte quelle cose che proprio non riesco ad evitare.
Quelle cose e quei rumori e quegl'umori e/
un morso dietro al collo.
Tutto quello che corre in quella direzione
io che tento di restare indietro/inutilmente.
Un lampo di bianco viene a schiaffeggiarmi
e io costretta mi piego verso terra.
C'è una bocca che ti si appiccica alla bocca.
C'è una gallina vecchia che non fa affatto buon brodo.
Tutte le promesse di unicità
/si frantumano
sui muri delle case e dentro ai fiori dei balconi
e sui denti che si stringono e nelle mani che sudano
/si sciolgono
nel bollore di questo inevitabile momento
ricordandomi quanto sia triste ogni infertilità.
martedì 24 luglio 2012
giovedì 19 luglio 2012
Si sentiva felicemente sua. Cercava il modo e la maniera, si aggiustava educatamente in tutto quello che provava.... l'intelligenza in queste faccende qua è una rivoltella lucida e carica, pronta a spararti in fronte. C'è questo tempo che ci consuma e il bisogno involontario della sua saliva. Attendeva i giorni di quest'estate infiocchettandoli sul calendario, un nuovo strato di pelle e l'attesa di quel mare magari. Là tutto si sarebbe sistemato, doveva solo aspettare e colorarsi di continuo le unghie... si conosceva più di sempre e non avrebbe voluto mai diventare vittima, per l'ennesima volta, della sua emotività. Lei che certe volte tra i capelli era piena di pappagalli colorati e freschi. Si sentiva di miele per delle cose ma decisa ad avere tutto quello che era certa di meritare. Da qualsiasi parte e per qualsiasi verso. Sarebbe stato infinitamente bello/è stato tanto bello. Era testarda, dura come diamante per certe cose... come diceva lei e basta. Capricciosa e compostamente irriverente. Una femmina piena di stranezze solo sue che badava ai contenuti più che alla forma e cercava la bellezza ovunque. Solo, forse, delle volte nella ricerca di bene si perdeva là dove il bene non c'era e vedeva brillare cose che in realtà in loro trattenevano pochissima luce, ma ormai l'aveva messo in contro... come poteva essere diversa? Però ora era il tempo di decidere per se stessa. Di stare al mondo per quello che voleva e basta. Ostentare più di sempre e piroettare forte... smuovere e smuoversi per non avere mai più paura. Quello che è nostro resta nostro/quello che va via da noi era dell'altro e mai dell'oltre.
martedì 17 luglio 2012
domenica 15 luglio 2012
sabato 14 luglio 2012
venerdì 13 luglio 2012
Che si riesca a fare in un altro modo o che non ci si riesca mai credo non abbia un'importanza fondamentale. Devo muovere le dita e strascicare un po' di tutto questo tutto che mi pesa oggi. Credo sia anche questa fatica di scrivere che è ormai conclamatissima/implosione ma certamente fertile. M'affatico. Ho rapide violente tra gola e stomaco, mi sbattono qua e là e schiumano e confondono e trascinano e smuovono continuamente. Che io stia pretendendo davvero troppo da me... certe volte mi sento così inutilmente profonda, aggrappata a mille intenzioni, valori, ricerche. Mi annoio da sola. Io sono una persona noiosa. La tenerezza in un bimbo che balla muovendo prima l'istinto e poi la ragione mi illumina/ ancora una volta so che è meglio di ogni altra razionale intenzione. L'emotività/l'istinto/quello che è solo perché è. Ho bisogno del nostro tempo bello, fatto di quello che siamo e di tutto il nostro tendere. Sono della stessa passione che sta nei frutti maturi/ho in me quel sapore gustoso e acquoso, che quando lo tieni in bocca ti stringe le guance e sai che hai fatto appena in tempo... sai che un attimo dopo si sarebbe guastato. Guardo tutte le mie insicurezze e cerco di non gonfiarle più/strizzo il fiato mi accarezzo salto sul posto mangio un'albicocca torno al cuore. Se tanto fosse tutto diverso non sarebbe affatto per me. Mi tengo stretta al mio spazio e capisco che semplicemente ognuno ha i suoi tempi per pulirsi/considero la semplicità come fonte inesauribile di energia. Lì io ora voglio stare. Scrivo blaterando lo so, ma fa così tanto bene. Sorrido e fumo ora e già mi sembra che tiri un po' più di aria. Mi passa anche tra le dita, mi alleggerisco e ritrovo la memoria di certi odori.
Spicciati a venire qui/voglio dirlo anche a te.
Spicciati a venire qui/voglio dirlo anche a te.
lunedì 9 luglio 2012
Mi sforzo cerco il dentro più che posso/
ripasso ogni valore.
Mio e di tutto.
E' così forte questo conflitto adesso
/piano piano si fa paura.
La notte mi ha sfiancato più di sempre
il linguaggio mi sembra inadeguato/
io mi sento provvisoria.
En Attendant Godot. Forse. Magari no. Non lo so più.
Le debolezze mi mettono in croce
imparo a concedermele ma fatico che mi sembra impossibile.
E' così inevitabile questo conflitto/
così indispensabile. Così tanto intimo.
Vorrei sciacquarmi dalla paura immediatamente
non nutrire alcuna aspettativa
risolvermi subito.
ripasso ogni valore.
Mio e di tutto.
E' così forte questo conflitto adesso
/piano piano si fa paura.
La notte mi ha sfiancato più di sempre
il linguaggio mi sembra inadeguato/
io mi sento provvisoria.
En Attendant Godot. Forse. Magari no. Non lo so più.
Le debolezze mi mettono in croce
imparo a concedermele ma fatico che mi sembra impossibile.
E' così inevitabile questo conflitto/
così indispensabile. Così tanto intimo.
Vorrei sciacquarmi dalla paura immediatamente
non nutrire alcuna aspettativa
risolvermi subito.
domenica 8 luglio 2012
Ti sembra immobile tra acqua e cielo. Sta lì ma di tanto in tanto quando il mare balla si alza e si abbassa sinuosa... morbida che dentro sembra piena di qualcosa di denso e buonissimo, succoso. La notte, quando nessuno può vederla, si libera da ogni peso e vaga in quello spazio dell'orizzonte... canticchiando tra bolle e pesci. Qualche volta pensa alle gambe per andare a conoscere quello che esiste oltre la sabbia, ma le sembra che tutti quelli con le gambe abbiano spesso troppo amaro. Li scruta quando le nuotando accanto... le passano affianco e lei curiosa subito si fa attenta, li sente nei loro pensieri e crede sia assurdo il loro metodo alla vita. Quanto sarebbe semplice in realtà? Non può dirglielo, non può dirlo a nessuno lei... così, sempre zitta a pelo d'acqua, aspetta un'altra onda per tendersi più viva dei vivi...
mercoledì 4 luglio 2012
lunedì 2 luglio 2012
Mi sento proprio come mi sento. Ti sento proprio dove ti sento. Semplice, molto molto semplice. Ora per tutte le volte in cui vado giù ho anche un terrazzo e una luna che si scolora... quell'attimo di emozione autentica stretta tra le tue braccia. Sei vero, questo mi basta sopra ogni cosa. Affascina la scoperta e ti propone variabili a cui capisci di aver offerto sempre troppa poca attenzione. Mi muovo libera in tutto quello che accade e se anche, in certi momenti, rumori mi spingono la fronte sono fiera di tutto. L'isola felice. L'espansione. Un getto di colori. L'ossigeno di un respiro lungo. Io esattamente come voglio... i miei occhi paralleli ad altri due/assenza di prevaricazioni e sorrisi dentro vasi secchi da annaffiare/eventualmente. Oggi mi rinnovo perché voglio io e perché vuole la natura. Quanto tempo lasciamo a bocca secca, perduto irrimediabilmente nella dimenticanza di ogni suo inevitabile miracolo. Durerà per oggi o per sempre questa mia sensazione di bellezza, ma dovrebbe interessarmi? Slaccio le mani e tengo il tempo con il piede. Nulla di più/a me sembra moltissimo. Quando suono in mutande lui mi vibra addosso e si appiccica/è quasi carnale lo scambio e io romanticamente voglio associarlo a noi. Imparo la musica per non essere mai più immobile. Lo giuro. Sorrido e bevo acqua gelida/algida. Scrivo per trattenere, sintetizzo il possibile e non curo alcuna forma. Imparo l'improvvisazione scoprendomi di grazia.
sabato 23 giugno 2012
Mostrami la bellezza della temperanza... Ed eccolo quel rumore ferroso che fanno sempre questi giorni che precedono... eccolo, impregnante e schiumoso tra la pelle e le ossa. In me che torno incapace di indipendenza emotiva. In me che, quando è così, sembro essere di elastici tesi... Mi altero in dimensioni, mi guardo riflessa in ogni cosa deformandomi, mi asciugo anche se mi piove addosso il cielo. Sento di non appartenere... un puntino di niente lanciato nell'eventuale. Schizzato via senza potersi trattenere.
venerdì 22 giugno 2012
Nessuna possibilità di riscoprirsi donna /eppure.
Ho paura sempre più spesso.
La mia è una paura fredda/consapevole/sola
di quelle che appartengono alla coscienza.
Io so dove sto finendo /eppure.
Ho acceso una sigaretta e mi odoro di oggi
non mi piaccio /ma so che presto
ancora una volta
laverò via tutto.
Ho paura sempre più spesso.
La mia è una paura fredda/consapevole/sola
di quelle che appartengono alla coscienza.
Io so dove sto finendo /eppure.
Ho acceso una sigaretta e mi odoro di oggi
non mi piaccio /ma so che presto
ancora una volta
laverò via tutto.
giovedì 14 giugno 2012
martedì 12 giugno 2012
Piano piano prese forma
/s'aggiustò adeguandosi ad ogni cosa.
Tutto il possibile
finché è veramente possibile.
Si sentiva tra le costole ruscelli d'acqua gelata.
e aveva visto già abbastanza.
La luna della notte le era rimasta sullo stomaco
ancora faticava a digerirla/insonne.
Un vulcano in implosione/
questo perpetuo movimento intimo
dal quale mai si evade.
Dal quale mai evadere.
domenica 10 giugno 2012
La lingua si schiaccia dentro ai denti
tutto si muove
e intanto lei fintamente immobile.
L’odore è di qualcosa di ferroso
impregna ma non stanca
eventualmente logora
ma non stanca.
Prisma di pensieri
sulla testa di tutti.
I piedi stanno a catena e
ogni singolo colpo/ogni singolo colpo/ogni singolo colpo
dammi la pelle che tremo d’astinenza.
Certo cielo s’è staccato
ora è tempo che si rinnovi.
Un ventre grasso di sgualdrina
in cui immagino possa esserci il mondo intero.
Speranza e desiderio.
Energie all’unisono
rette di luce/parallelismi/bava.
L’infelicità di alcuni momenti
apnea per poi apprezzare di nuovo
la vertigine di un respiro.
Quando ti sistemi esattamente lì
sei come acqua bollente addosso.
L’intenzione/
l’intuizione/
il gioco di ogni cosa.
In alcuni momenti vorrei la forza di rinunciare
quando i miei occhi vedono
fiori di plastica/scoloriti dal tempo e dalla polvere
come recita squallida di bellezza riprodotta.
Lacapacitànellaperdita/lachiusuradiognino/larisolutezzadei no
la rinuncia.
Dopo tutto torna esattamente all’inizio
ed è certezza di intenti e di volere
sicurezza di ogni cosa.
Ciclicità benedetta di vita.
Mia.
mercoledì 30 maggio 2012
Ricordo ogni fisiologico bisogno.
L'unico dente di una bocca
tra balletti di lingua.
Visioni. Alterazioni.
Fatica.
Cerco spesso irrisolti
per ritrovarmi esattamente lì.
Credo tu così ci stia salvando/
credo.
Ascoltare sarebbe buono
lasciare andare provvidenziale.
Non so dove intendo arrivare
ed ora inizia il tempo dei colori vivi.
Il caldo e la pelle bollente.
Un'estate fa implodevo in ogni respiro
oggi aspetto a cosce aperte
ogni eventuale probabilità.
Sono diverse le intenzioni
sono diversa io/
da te tantissimo.
Un ritmo emozionale che mi altera...
le luci spente di una giostra
il ritornello di tutte le voci che là sopra ridevano
circolo vizioso di continuità e fine.
Come è normale che sia.
Sto qui e tutto da capo ancora una volta
/troppo
una spinta del bacino
e ancora un'altra. Ancora.
Sarà qualcosa o forse niente/
sarà la corsa o magari solo la rincorsa/
sarò io con tutto l'umido di cui sono capace/
sarà che delle volte si raccoglie sabbia
per tirarsela in faccia/
qualcosa che gratta la gola/
come il bello che sembra inevitabile/
quello mio/quello che io posso/
puoi stare ancora un po' se vuoi/
puoi lucidarti le scarpe e sentirti ancora più bello/
se vuoi/
senza alcuna fatica che non è necessaria/
non per te/non per te fuori da noi/
mi obbligo all'immobilità e respiro lungo/
respiro e mi accetto/immobile
che poi eventualmente
piano piano.
L'unico dente di una bocca
tra balletti di lingua.
Visioni. Alterazioni.
Fatica.
Cerco spesso irrisolti
per ritrovarmi esattamente lì.
Credo tu così ci stia salvando/
credo.
Ascoltare sarebbe buono
lasciare andare provvidenziale.
Non so dove intendo arrivare
ed ora inizia il tempo dei colori vivi.
Il caldo e la pelle bollente.
Un'estate fa implodevo in ogni respiro
oggi aspetto a cosce aperte
ogni eventuale probabilità.
Sono diverse le intenzioni
sono diversa io/
da te tantissimo.
Un ritmo emozionale che mi altera...
le luci spente di una giostra
il ritornello di tutte le voci che là sopra ridevano
circolo vizioso di continuità e fine.
Come è normale che sia.
Sto qui e tutto da capo ancora una volta
/troppo
una spinta del bacino
e ancora un'altra. Ancora.
Sarà qualcosa o forse niente/
sarà la corsa o magari solo la rincorsa/
sarò io con tutto l'umido di cui sono capace/
sarà che delle volte si raccoglie sabbia
per tirarsela in faccia/
qualcosa che gratta la gola/
come il bello che sembra inevitabile/
quello mio/quello che io posso/
puoi stare ancora un po' se vuoi/
puoi lucidarti le scarpe e sentirti ancora più bello/
se vuoi/
senza alcuna fatica che non è necessaria/
non per te/non per te fuori da noi/
mi obbligo all'immobilità e respiro lungo/
respiro e mi accetto/immobile
che poi eventualmente
piano piano.
domenica 20 maggio 2012
Vattene via/scappa via/corri via
trattenendo
la voce/respingendo il respiro.
L’unico
suono possibile. Il solo. Da sola.
Fa un
sacco di rumore
e
credo sia troppo per chiunque.
Non
cerco alcuna giustificazione, no.
C’è
sempre un momento in cui la luce si stanca di me.
Mi sto
commiserando
uno di
quei momenti gonfi di aria
acrilici/liofilizzati.
Cerco
di disegnarmi nella testa
un
luogo felice e leggero in cui strillare,
ma
anche la mia testa non ha più isole
e i
gabbiani sono animali sporchi.
Farnetico
con le dita
mi
spingo per cercare sobbalzi
in cui
scontare l’assenza di equilibrio.
Non ci
salva la pretesa
mai/mai/mai/mai
non ci
salva l’autenticità
che
lascia andare le cose dove vogliono.
Non ci
salviamo mai.
Ho messo
le dita sotto l’acqua
lei ci
passava attraverso
per lasciarle bagnate
e basta.
sabato 19 maggio 2012
martedì 15 maggio 2012
Tendere.
Qualcosa che mi rinfresca
l'ora prima e anche quella dopo.
Mi sento adulta e concreta.
Serena.
Tutti gli odori si amplificano
riconosco e scopro.
Troviamoci di più ancora
/meritiamo.
Accogliere.
Qualcosa che è inevitabile
il respiro dentro e quello fuori.
Ti sento come siamo e come voglio.
Vibro.
E' il tempo del gelsomino
tutto è morbido.
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